Domenica 27 febbraio

Mannaggia a sto' freddo!

Nonostante le previsioni meteo (cannate quasi tutte, da quelle della RAI a quelle della RSI,
ad eccezione di Meteo Blu) che davano acqua (ed erano in verità molti che speravano fossero azzeccate...
giusto per riposarsi un po' dalle eccessive libagioni della sera prima o delle sfacchinate del pomeriggio precedente), bel tempo – anche se con una temperatura di un solo grado sopra lo zero –
e un nutrito gruppo di pedalatori con vecchie e nuove divise invernali del BCO.
Percorso, quello tradizionale quando la temperatura è ancora così rigida: Cannobio e ritorno.
Unica variante: la panoramica da Oggebbio, dove si sono avventurati circa la metà del gruppo
(sette su un totale di 16 fra soci e non).
E per domenica prima escursione al mare, alla GF Olmo. Speriamo solo che almeno quest'anno ci venga risparmiata la neve... dato che ne abbiamo già pestata abbastanza con la mtb.


Sabato 26 febbraio

Nooo... ancüra fìoca!!!

Uscita sufficientemente tosta da far desiderare il letto prima ancora che l'ultima gallina se ne andasse a dormire.
Tragitto: Gravellona, Omegna, Borca (inizio sterrato), Crabbia, Agrano, Alpe Selviana (muro d'asfalto), Alpe Vermenasca, faggeto (scarpinando sulla neve), Cortano, Tre Montagnette (sterrato con neve), Coiromonte, Armeno (asfalto), Elefantino (a togliere un po' di malta dal mezzo... tanto paga il Gianca!), casa (cioccolata, biscotti, patatine per cercare di reintegrare le tante energie spese). In tutto oltre 43 km.
Fortuna che non c'era il Camüsìn, altrimenti mi beccavo un altro cicchetto per via della neve, dei piedi ghiacciati e della febbre il giorno dopo... anche se questa volta, per la verità, il tragitto non l'ho proposto io.
Per la cronaca, l'albo dei geometri continua a crescere.

 

All'Alpe Vermenasca

Mercoledì 23 febbraio

La scomparsa di Enrico Zanoletti

Quando arrivano certe notizie rimani come intranato: ma, come, non è possibile... e come in un film
ti rivedi il Zano di là alle prese con le tessere, a sforbiciare foto che ogni anno cercava di far tornare come nuove, anche se l'interessato non aveva nemmeno la metà dei capelli di quando l'aveva scattata. “Ma sì, va bene lo stesso!” diceva lui conciliante, ed ecco che anche per un altro anno il problema della foto era risolto.
Fa specie poi pensare che proprio quel tesserino sia stato l'elemento di riconoscimento quando hanno tentato di prestargli soccorso e già subito si erano accorti che non c'era più nulla da fare. Quel pezzo di carta compilato da lui stesso, con la firma del presidente, a cui è giunta la telefonata del decesso ed è spettato il compito di darne notizia alla famiglia.
Momenti tremendi, che ci hanno scosso nel profondo.
Fra qualche giorno ci saranno i funerali. Ci ritroveremo ancora una volta, tutti assieme, a dirti “ciao Zano! ”.
E poi, per sempre con noi, resterà il tuo ricordo.


Prossimi appuntamenti:

Sabato 26 Febbraio Ore 13,30 Chi in bici chi in mtb

Domenica 27 Febbraio Ore 9,00 Al solito posto

Domenica 20 febbraio

Sopralluogo sotto la pioggia

Ennesima domenica di rinuncia causa pioggia. Solo 8 km da casa a casa per rendersi conto di come un'auto poteva quasi incendiare un paese. Béh, non esageriamo! Se si era ai tempi di Nerone forse poteva succedere che se a prendere fuoco fosse stato qualche carretto ci fosse il rischio che bruciasse Roma intera. In questo caso, da una vecchia carretta c'è stato solo il rischio che bruciasse un'intera casa... il che, comunque, mi pare già abbastanza, soprattutto se quella casa è della tua famiglia, con tanto di nipote ospite.

Sabato 19 febbraio

I biker “pèsta fìoca”

Il ridotto drappello degli irriducibili della mtb si è trovato a fronteggiare una situazione al limite del sopportabile.
Ingannati da un caldo sole + primaverile che invernale, i nostri hanno optato per l'ascesa all'Ape Camasca.
Fino a Quarna Sotto tutto bene: «Thò, vàrda quanta fìoca che ghè all'Alpe Sacchi» e giù a ragionare fra quante settimane si poteva programmare il giro... senza minimamente pensare che anche all'Alpe Camasca ce ne potesse essere.
Persi momentaneamente per l'ennesima volta nell'abitato dì quarnéi, i nostri si sono trovati ben presto a pedalare lungo la strada sterrata del Consorzio del Ranchetto. Pedalata tranquilla, chiacchierando del più e del meno e approfittando così dell'assenza del leader biker massimo.
«Vàrda cüll'lì,.. certo che in moto ïnn bügnn tùcc!». Questo, quando ancora il terreno era asciutto e scevro da neve, ovvero nei primi 3 km c.a. Tutt'altra musica negli ultimi 3, quänd la fìoca l'è rìvàa quasi ai gìnöcc e si è arrivati a ringraziare quel temerario della moto per la traccia lasciata, in cui si poteva camminare senza sprofondare troppo nella neve.
Già dopo déss mìnüt a'd caminà in mézz a la fìoca, al Camüsìn a'l réclamava di péei bàgnai, e a'l “Colui che sa” (Nì vèga in ebraico chi l'è) ghéva i' iöcc fòra da l'orbìta.
Dopo mezz'ora il drappello del Don si chiedeva stremato quanto ancora mancasse alla meta. Rispondeva il sergente delle nevi: «Coraggio, mancherà ancora un quarto d'ora.» Ben consapevole di mentire, valutando fra sé e sé almeno un'altra mezz'oretta buona di scarpinata in mézz a la fìoca (per cronaca: la neve in alcuni tratti superava ormai abbondantemente i 30 cm).
Stà di fatto che i nostri eroi alla fine in Camasca ci sono arrivati, immortalando l'impresa, bike-pattinando per almeno un km in discesa e lasciando poi esterrefatte quelle quattro persone che stavano facendo legna e che se li sono visti passare in discesa senza mai averli visti salire.
Morale della storia: ecco dimostrato come anche in una calda giornata di quasi fine inverno, con una temperatura sui 13°/14°, si possa tornare a casa con i piedi assiderati. Contenti, comunque, di poterla raccontare con allegria e senza particolari acciacchi (salvo le immancabili polpette del giorno dopo).

Sei ruote, sei piedi  e due p... immerse nella neve

Prossimi appuntamenti:

Sabato 19 Febbraio Ore 13,30 Chi in bici chi in mtb

Domenica 20 Febbraio Ore 9,00 Al solito posto

Domenica 13 febbraio

Un altro iscritto
all'albo dei geometri del BCO

Mattinata grigia e umida con una temperatura intorno ai 6°. 11 i presenti al solito posto di ritrovo. I “neopen” optano per Arona–San Carlone–Montrigiasco–Gozzano. Andatura sui 30/33 km/h. In 9 sulla rampa del San Carlone e tali si rimane sino a casa. Tutto tranquillo, tutto nella norma, con i neopen che spiegano come sia infido l'asfalto così umido e pieno di sale. Non fanno tempo a spiegare il tutto che il nostro Alberto il piastrellista è già giù a prendere le misure in prossimità della rotonda in fondo alla discesa di Invorio, poco prima di Gozzano, a una velocità più vicina a i 20 km/m che ai 30. In un primo momento si è pensato al peggio con il neo-geometra (ma fa al piastrélista... cüsa ti metàt a fà un aüt misté?!?) ancora confuso nel suo prendere le misure della strada. Ma è stata una questione di pochi secondi, il tempo di rendersi conto dei danni materiali (una salopette andata e qualche buchetto sul giubbino invernale 2011) e di quelli fisici (qualche graffio alla coscia sx), per riprendere subito a pedalare come se niente fosse successo.
Il cronista però non può mancare di sottolineare come, nell'istante in cui il neo-geometra era giù lungo e disteso sull'asfalto (e non si sapeva ancora se mai sarebbe riuscito a stare in piedi e, come Lazzaro, risorgere a nuova vita), altri colleghi di pedale erano lì indifferenti alle sorti del poverello, tutti intenti a commentare il fatto che “pär pöoc sùn mìa burlà in téra ancà mì”. Con il Berta addirittura in mezzo alla rotatoria a bloccare il traffico per quardare se la sua bici avesse subito qualche infortunio.
Alla fine però è bene tutto quel che finisce bene, con il nostro nuovo adepto di san Tommaso a far la volata con la pellaccia del Berta sulla salitella di Orta... perdendola, ma, vabbé, qui non basta saper prendere le misure e neppure avere 25 anni in meno dell'avversario. Per vincere sul Berta ci vuole fisico e gambe allenate... oppure aspettare ancora qualche anno, prima di cimentarsi di nuovo con lui.

Sabato 12 febbraio

Mtb: giro del lago d'Orta

Il giro del lago d'Orta, per uno come il sottoscritto che con la specialissima lo percorre almeno 50 o 60 volte all'anno, farlo una volta in più o in meno non fa la differenza. Tutt'altra cosa però è affrontarlo in sella alla mountain bike! Da Gravellona Toce sono oltre 53 km, di cui un 2/3 circa su sterrato. Nel caso nostro, fatta la tara dei 10' ad spettare chi dopo 4 o 5 volte che fa un certo percorso si perde per le stradine di Nonio (Nonio né! mica Milano...), ci abbiamo messo poco più di 3 ore, con momenti in cui è proprio venuto voglia di sventolare bandiera bianca (penso al tratto da Pettenasco alla chiesetta di Pratolungo, che solitamente si fa in discesa e che questa volta abbiamo fatto in senso inverso).
Fatica a parte, è un giro davvero bello, che proponiamo ai parenti ossolani. In un eventuale programma incrociato questo di sicuro è da annoverare fra quelli di casa nostra.

 

Riso amaro.. con Silvana Mangano, in quel di Legro.

Prossimi appuntamenti:

Sabato 12 Febbraio Ore 13,30 Chi in bici chi in mtb

Domenica 13 Febbraio Ore 9,00 Al solito posto

 

Domenica 13 febbraio ore 12,30 presso il Circolo di Brolo

Pranzo del programma 2011

È gradita la conferma entro sabato 12 febbraio al n° 335 6552659

 


Domenica 6 febbraio

Il ritorno del branco

Ne mancava uno per fare cifra tonda (venti).
Dopo l'assemblea annuale c'è stato il ritorno del branco targato BCO.
Il ritorno dei lupi cusiani (con volpacchiotti e anche qualche cane sciolto o “selvadìgh”)
sulle strade del VCO è stato immortalato nell'occasione dalle foto di Claudia (dal sito web del Funtos Bike).

Sabato 5 febbraio

MTB: che impàutaa!

A fronte di una stagione fuori di melone con temperature da primavera inoltrata,
i nostri biker hanno tentato una delle ascese più lunghe e impegnative della zona: il Mottarone.
Stress da lavoro (almeno quando c’è... bisogna darsi da fare) o stress da pensionati, fatto sta che almeno un paio degli atleti non erano al meglio delle loro condizioni, onde ragion per cui... è già tanto se siamo arrivati all’Alpino!
Il percorso rimane fra i più belli che ci sono in zona, con dei punti panoramici sul Lago Maggiore davvero stupendi.
Peccato che un bel pezzo del sentiero affrontato in discesa fosse stato in pessime condizioni, il che ha costretto alcuni a prendere le misure (non il sottoscritto... una volta tanto!) e tutti a procedere con la bici a fianco, attenti a non “scarligare” su “boccioni” da cava più che da sentiero.
Il tutto farcito da ampi tratti in cui il disgelo ha trasformato strade e sentieri in pantani dentro cui abbiamo sguazzato come dei bòcia, cün la paüta dai péii a la testa.

 

Turisti per caso.


Prossimi appuntamenti:

Sabato 5 Febbraio Ore 13,30 Chi in bici chi in mtb

Domenica 6 Febbraio Ore 9,00 Al solito posto


Venerdì 4 Febbraio
Ore 20,30

Assemblea annuale Bici Club Omegna