Le cicloturistiche del terzo millennio

“Due o tre, ma non di più!”, “Nooo, per fare sessanta km, tutti in gruppo, con il pericolo del solito imbranato che ti fa cadere...”, “La prima ora ancora ancora passa, ma poi, a 25-30 km/h, non ti passa +!”...
Sono queste +o– le frasi ricorrenti in ogni sodalizio; sembra di sentirle chiare nelle orecchie. E in effetti, se tante volte non fosse per il rispetto di chi si fa comunque un mazzo a organizzare questi appuntamenti, non verrebbe certo voglia di stare lì a sborsare 5 o 6 euro per viaggiare intruppati lungo strade che si conoscono a memoria a velocità che spesso fanno venire la pìcola. Ma tant'è!
Lasciando perdere per un momento i soliti obblighi di buon vicinato (se non andiamo noi da loro, non possiamo poi pretendere che loro vengano da noi!) e puntiamo decisamente al cuore del problema: ha ancora senso, e per chi, stare due o + ore, in gruppo, dietro a un'auto che tiene la velocità di 25/27 km/h lungo strade completamente pianeggianti?!?
Personalmente penso di no, in considerazione anche del rischio che si corre quando, per far passare il tempo, ti metti a chiacchierare e non ti accorgi dell'improvvisa frenata di chi ti sta davanti: non è a prima volta che ho visto volare gente una sopra all'altra per una piccola disattenzione!
Molto meglio procedere più spediti, concentrati sul mezzo e sulla pedalata. Per lo meno si corrono meno rischi... o no?!?
Voi come la pensate?

mi la pensi insì...

Per carità non abbiamo intenzione di varare una tribuna politica, semplicemente confrontarci su alcuni temi d'attualità e non.
L'idea potrà anche far storcere il naso a qualcuno, ma scrivere come la si pensa ad esempio su come mai l'UDACE nel VCO ha perso lo scorso anno una sessantina d'iscritti su un totale di poco più di 500, può aiutare a capire il perché e soprattutto fare qualche cosa per invertire questa tendenza negativa.
Lanciato il sasso non nascondo la mano...
Butto lì alcuni spunti:
– scarsa attenzione all'aspetto culturale e promozionale del ciclismo
– campagne dei media decisamente ostili a questo sport
– sempre meno le persone che si vogliono impegnare a costruire qualche cosa