

Domenica 30 marzo 2008
Una cicloturistica veloce... era ora!!!
Nonostante la giornata neppure parente alla lontana di
quella precedente (sole e caldo), ci siamo trovati numerosi all'appuntamento
con la cicloturistica del Mottarone organizzata dal Funtos Bike di Fondotoce
(che rimane di quel paese lì, nonostante le varie sedi –
trad. = soci – sparsi nei cinque continenti... sembra di sentire
l'Antonello: “Iscritti anche dall'Australia...”, e tutto perché
un lontano parente gli avrà scritto da lì per gli auguri
di Natale). Sulla nota della spesa, pardon, delle iscrizioni, contavamo
ben 26 iscritti: uno solo in + degli amici ossolani, i quali si stanno
rimettendo alla grande con una vera squadra degna delle migliori tradizioni...
era ora! Bravi!!!
Ritornando a noi, è andato al Gilberto il mini-trofeo per il socio
coop più anzianotto della compagnia: e bravooo!!!
In quanto alla manifestazione, bisogna dare a Cesare quel che è
di Cesare: ben organizzata, un'andatura più consona ai tempi di
oggi dove nessuno arriva a questo punto della preparazione senza almeno
qualche centinaio di km nelle gambe, e, quindi, è benissimo in
grado di tenere i 30/35 km/h in pianura e un passo adeguato in salita.
Del resto dopo la salitella tosta di Daniente e Ghevio è stata
fatta una giusta sosta in attesa del ricompattamento generale. Ripeto,
il mio parere personale è positivo. Se qualcuno la pensa diversamente
non ha che da scrivere e troverà il giusto spazio nel primo vero
dibattito della stagione: cicloturistiche a passo d'uomo o allegre, ma
non troppo? Dite la vostra!

PS 1. Tre dei nostri erano a tenere alta
la bandiera in Liguria alla GF Olmo. Il Gianca è arrivato intorno
al 200° posto su 600 e + partecipanti della corta di 90 km e i due
Carelli un centinaio di posizioni dopo.
2. Il giorno prima siamo stati a verificare con gli amici di Domo (Cesare,
Oddone – al secolo “Pescara il disperso di Biella” –
e Piantanida) il percorso di domenica 4 maggio: lunghezza intorno ai 170
km, quasi tutto pianeggiante ad eccezione della prima collina di Moncalvo
(2 o 3 km con un 5-6% di pendenza max) e dell'ultima di Diano d'Alba (5
o 6 km al 6-7%). In compenso cucina ottima a prezzo “equo compatibile”
con le tasche di tutti. Speriamo solo che faccia bel tempo!


Lunedì 24 marzo 2008
Una verità sofferta
Archiviata una Pasqua che sembrava più un Natale,
con la neve appena sopra Granerolo, e due o tre soli impavidi a sfidare
le avverse condizioni meteo (il Giulio, lo Zanardi e non so' chi altro...),
il lunedì di Pasquetta ci si è trovati numerosi per lo sconfinamento
nella patria di Guglielmo Tell. Temperatura alla partenza intorno ai 5°
e vento contrario per tutta l'andata. Gruppone semi-compatto sino al lido
di Brissago (e basta, a chiamarli “cessi”!). Qui, dopo il
ricompattamento generale e l'approvvigionamento di rito, ci si è
scissi, nel senso che 5 sono tornati indré, il Caliò è
andato verso Locarno come single, e 13 hanno proseguito secondo programma...
con qualche piccola variante. Iniziamo dalla prima. Causa l'intenso traffico
automobilistico è successo che ben 5 si siano attardati in un piccolo
groviglio da marciapiede, senza che il drappello davanti si accorgesse
di niente. Cose che succedono quando si è troppo concentrati su
certe salite da non prendere mai sottogamba. Almeno, parlo per me che
ero davanti che facevo l'andatura e non mi sono proprio accorto di nulla...
anche se, a dire il vero, un minimo di sospetto mi è venuto quando
sulla salita non ho visto venir sotto né il Gianca nè il
Livio.
Comunque sia alla fine davanti alla chiesetta del Monte Verità
ci siamo trovati tutti quanti, pronti per l'immancabile foto e per provare
il nuovo percorso per il rientro.

Ed ecco la seconda variante o, meglio, il secondo imprevisto! Partiamo
subito da un preambolo: mai lasciare davanti un presunto svizzero in casa
sua... da sicur al sbaglia stràa! E così è stato
poco sopra il solito sbocco di Ronco: giù in picchiata senza vedere
la variante per Brissago. Morale?!? A' stùrna indré e s'ciàpa
la stràa giusta. Sì, se non fosse che la cosiddetta “strada
giusta” è tutto il contrario di quello che ci si aspettava:
altro che parallela alla strada del lago! Altri 2 o 3 o 4 km di salita
con una pendenza max del 13% e altri strappetti dell'ordine dell'11-12%.
Roba da svenimento e... da imprecazioni contro il solito pioniere della
salita.
Ad ogni buon conto sono arrivati tutti. Altra foto di gruppo e poi giù
lungo una discesa che il Livio ha già detto di voler rifare in
salita quest'estate: roba da 14-15% per 3 o 4 km... roba, insuma, da màtt!

Quindi, per chiudere in bellezza la splendida uscita, brindisi post-Pasquale
nella succursale gravellonese del BCO.

Sabato 15 – Domenica 16 marzo 2008
Incidenti e acquazzoni
Sabato 15
Come alla domenica mattina! Chi con la maglia delle Salite,
chi con quella del BCO, sembrava di essere uno squadrone pronto a dare
battaglia.
E battaglia c'è stata... e non solo in senso figurato.
Prima, in piano, sul filo dei 50 km/h (poco dopo che il president dixit:
«Io torno indietro»), con i “settantenni” che
non mollano per nulla al mondo
(Gianca, t'è capì o no che la differenza la s'fà
mia in pianura!!!).
Poi sulle prime rampe della Panoramica
(pensiero delle avanguardie: vigüma se adéss molàn
o no?!?).
E fin qui nulla di nuovo.
Ricompattamento, cambio d'itinerario (nientre Intragna perché minaccia
pioggia), incontro col “viaggiatore solitario” (al secolo
Pucci)... quand'ecco il fattaccio:
ultimi 100 m che portano al curvone di Antoliva, davanti c'è il
solito Berta con un certo margine di vantaggio, con un po' di ritardo
partono all'attacco Livio e Gianca, ultimi 20 m spalla a spalla, il Berta
resiste con l'ossigeno trasformato in anidride carbonica, arriva allo
stop, (come al suo solito) piega la testa verso sud-ovest e, senza accorgersi,
va al di là della propria corsia di marcia proprio mentre un'auto
sta svoltando... PATATRACCH!!! il nostro finisce rovinosamente a terra
dopo aver cozzato contro l'auto.
Sorvoliamo sulle prime parole a caldo (x ragioni di buon senso e x non
starla a fare troppo lunga) e atteniamoci alle ultime parole del Berta:
«La colpa è mia che sono stato disattento». Fatto sta
che l'auto, guidata da un ragazzone cortese ed educato («Della macchina
non mi interessa, l'importante è che il signore non si sia fatto
male... anche se un po' mi secca che si dica che ho “tagliato”
la curva, quando io ero regolarmente nella mia corsia»), riportava
una leggera strusciata e una piccola ammaccatura; mentre chi ha riportato
le più serie conseguenze è stato il cavallo d'acciaio del
Berta: ritorto come se fosse passato sotto una morsa. Un cavallo che ha
reso l'ultimo servizio riportando a casa il suo padrone, dopo di che il
suo destino è quello dei vecchi destrieri d'acciaio o di carbonio:
al rutamàtt!
Tutto questo interesse x la bici è dovuto semplicemente al fatto
che il suo padrone è uscito completamente illeso dall'incidente:
un leggero graffio al gomito dx e “quai bulìn sui ciàpp”.
La morale?!? Che in bici non bisogna mai, ma proprio mai perdere la concentrazione:
una piccola distrazione e l'incidente è lì dietro l'angolo...
pardon, lì dopo lo stop.
Altra morale: in una società civile il fatto di far parte di uno
stesso gruppo non significa tenere bordone sempre e comunque... anche
quando si ha torto. In primis – verso gli altri – vengono
le buone maniere (riconoscere i torti e le ragioni); in secundis (ànca
se s'à scriüv mia in sì) – vale inter-nos –
quella di aspettare 5 minuti che le cose si appianino e non farsi prendere
dalla solita smania di andarsene come se nulla fosse successo. Non è
per fare il grillo parlante della situazione, semplicemente per fare in
modo che quando queste cose succedono (e continueranno a succedere!!!),
non venga mai a mancare la buona educazione e il vero spirito di gruppo.
Domenica 16
I vari eredi del colonello Bernacca ci hanno azzeccato:
pioggia!!!
E per quest'anno (a meno che la ripropongano in altra data)
niente CT Bianconi Day.
La prossima CT in programma è quella del Mottarone
(si fà per dire, nel senso che gli si gira attorno ad altezza semi-collinare):
domenica 30 marzo, dal piazzale antistante il Centro Commerciale ipercoop
“le isole” di Gravellona Toce.

Domenica 9 marzo 2008
Giro di mezza Ossola...
altro che mezzo giro del lago Maggiore!
Un'impavida dozzina di veri atleti si è ritrovata
per pensare e mettere in pratica una seria alternativa al mancato appuntamento
con il mezzo giro del lago Maggiore, causa maltempo. Scartata la prima
ipotesi dell'Alto Vergante (sconsigliati dal Billy: «Sta' piovigginando»),
ci si è avviati presso la solita destinazione invernale. Se non
che, nebbiolina x nebbiolina, umidità x umidità, a Fondotoce
si è deciso di prendere x l'Ossola. Decisione saggia, in quanto
da Mergozzo in su la nebbiolina era meno intensa e le strade asciutte.
Così sino al ponte della Masona; infatti all'uscita della galleria
la strada si faceva più umida con qualche pozza d'acqua qua e là.
Gruppo compatto sino a oltre Beura, quando qualcuno ha detto “torno
indietro”. Solito momento di sbandamento, poi quattro sono andati
via decisi per la meta prevista: salita di Trontano. Mentre gli altri
ci hanno messo un po' a decidere.
Salitella intono al 7/9% nei primi due km poi 4/5% non di più sino
alla piazzetta dove passa la Vigezzina. Ultimo chilometro e mezzo con
strada di nuovo asciutta. Si era nell'attesa del quarto uomo, quando ti
arriva “al Cravin” e dice: «Stanno arrivando anche gli
altri!» Dieci minuti e il gruppo è di nuovo compatto per
11dodicesimi. Discesa su Masera; piana sino a Montecrestese, Crevoladossola,
Domo. Nel frattempo incontro con i nostri amici Sergio e Ludovica, in
giro anche loro a scaldare le gambe.
Da Piedimulera a Ornavasso strada di nuovo asciutta, poi ultimi chilometri
con leggera pioggerella. Temperatura sempre sugli 8°/9°.
Alla fine quasi 120 km per i mattinieri delle 7,30 e oltre 90 km per gli
altri: un bel allenamento tardo-invernale, non c'è che dire.
Anzi, una cosa da dire c'è: peggio per chi non c'era!
Questa uscita è valsa una volta e mezza quello che era previsto.
Di lago Maggiore basta e avanza ciò che c'è in programma
ad aprile. E in fin dei conti... l'Ossola c'est melior!!!

Domenica 2 marzo 2008
In 18 alla prima CT di Cureggio
Considerata l'ora del ritrovo (partenza alle 7,30) e il
chilometraggio
(dai 120 ai 130), possiamo ben dire che la prima presenza a un ritrovo
ufficiale (cicloturistica di Cureggio) è stata lusinghiera: abbiamo
fatto “felice” il Felice e ci siamo fatti una piacevole scampagnata
domenicale. Temperatura da non credere: 6° di minima sino a Gozzano,
poi un graduale crescendo sino ai 26° del rientro a Cureggio. Come
dicevano i vecchi una volta: marzo pazzerello!
Per il resto normale routine: qualche attardamento alla partenza e qualche
frenesia da rientro a casa per qualcuno. Mentre per i più, quelli
a cui piace pedalare, ma anche “mangià e béva”,
rientro a pancia piena: sàlam, mürtadela, pizza, fugàscia,
thè, vìn bianc à l'ariüv da Curéssc.
E domenica... sotto col mezzo giro del lago Maggiore!
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